Il Ministero dell'Interno, "sentito il concerto" (meno male che a Roma qualcuno fa ancora musica!) del Ministero dell'Economia ha emanato un Regolamento per la gestione della informatizzazione dell'archivio delle armi in Italia. Sono trent'anni che ci provano senza riuscire a farlo e forse è la volta buona. Il sistema si chiamerà SITAM e in esso confluirà il vecchio CED.
Ecco qui il testo del DM 12 luglio 2023 n. 114.
Non è che si sono sforzati molto; in sostanza hanno regolato i rapporti degli armieri con gli uffici di PS che verranno gestiti in via informatica con abolizione del cartaceo.
Hanno dedicato ampio spazio alla privacy, come se il possesso di armi fosse un dato sensibile.
Hanno perso una occasione per liberare centinaia di agenti di Ps da incombenze idiote per gestire la movimentazione di armi. Il vero passo avanti sarebbe stato quello di consentire al cittadino di accedere alla propria denunzia delle armi e di inserire acquisti, cessioni, comodati, spostamenti del luogo di detenzione, trasmissione di certificati, ecc. Ma pare che vi sia una resistenza psicologica di molti che hanno in mano un'arma pe fare sentire il loro potere sul cittadino e non la vogliono mollare!
Hanno perso l'occasione di fare ciò che già tentava di fare Falcone e cioè di fare un archivio delle armi usate a fini criminali, con le loro caratteristiche di rigatura di canna e di segni sui bossoli, al fine di tracciarne l'uso e di scoprire se una certa arma è già stata impiegata per usi criminali. Cose che fanno solo gli Stati moderni ove a far le indagini mettono i tecnici e non i laureati in legge
Vediamo alcune cose che mi lasciano perplesso:
- Vengo inserite nel sistema anche le armi liberalizzate; serve a poco o nulla perché una volta che vengono acquistate dal privato non si possono seguire i successivi spostamenti.
- Hanno fatto confusione fra armi liberalizzate e attrezzi sportivi da softair e paintball e, sembra di leggere (forse è un refuso) che tutte sono soggetto a informatizzazione.
- Vengono inserite anche le armi antiche, spesso prive di segni di identificazione utili e di calibro misurabile solo a spanne; quindi un lavoro inutile.
- Definiscono le parti di armi come quelle definite dal D.lvo 527/1992: era bene tenere contro anche delle modifiche apportate dalla Direttiva Europea del 2017.
- Si insiste sul fatto che gli operatori devono indicare nella scheda dell'arma il suo prezzo come indica l'art. 4 del Regolamento di PS del 1940. Norma che ogni funzionario di PS intelligente avrebbe dovuto far abolire nel 1941, per la sua palese natura obsoleta, risalente al tempi dei dazi e che nulla ha a che vedere con la sicurezza pubblica. Segnalo come curiosità che presso la Questura di Torino vi è un funzionario la cui intelligenza lo spinge ad imporre agli armieri di tenere le armi in armeria con attaccato il cartellino dei prezzi. Il problema è stato esposto al questore, ma non risulta che sia cambiato nulla!
Bolzano 29 luglio 2023
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